VALVESTINO 4.0 TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Un Ecomuseo è come uno scrigno in grado di dare asilo e di racchiudere in sé l’essenza di un luogo. Il progetto ha inteso valorizzare l’importante patrimonio culturale immateriale presente sull’area della Valvestino mediante il suo Ecomuseo che racconta di prassi, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e saperi come sono viste e immaginate dagli abitanti del territorio.

Gli ecomusei sono infatti musei speciali che tutelano e esaltano il patrimonio di un territorio nel suo complesso mirando a cogliere di un posto non soltanto l’aspetto più visibile costituito dall’ambiente naturale ma andando a scandagliarne lo spirito indagandone usi, costumi, rovistando nell’eredità dei territori come si fa nei vecchi bauli conservati in soffitta.

Una comunità ha infatti i polmoni pieni dell’aria che la circonda ma ha anche nelle vene il sangue dei propri antenati e del patrimonio di tradizioni che hanno lasciato in eredità e che a loro volta intendono lasciare ai propri figli Un ecomuseo è quindi un cofanetto di meraviglie dove turismo verde, turismo culturale e, perché no, anche turismo enogastronomico trovano un punto di incontro perché un ecomuseo è un piedistallo su cui mettere un luogo con tutte le sue caratteristiche così da dar loro valore e permettere a chi lo desidera di assaporarle senza, però, mai deturparle.

Questa particolare forma museale, in base al luogo in cui prende forma e in base alla comunità che si dedica a plasmarla, trova modi sempre diversi e sorprendenti di rendere giustizia alla storia, alle tradizioni e alla cultura di un luogo. Un ecomuseo non ha bisogno di quattro mura che lo delimitino perché i suoi unici limiti sono il cielo sopra di sé e il terreno che i “visitatori” calpestano. Anche i “visitatori” del resto sono diversi da quelli di un museo tradizionale: un ecomuseo colleziona frammenti di un patrimonio e li mette a disposizione di un’intera collettività.

Per mettere in rilievo le varie sfaccettature materiali e immateriali dell’Ecomuseo della Valvestino, sono state raccolte testimonianze verbali, integrate da testimonianze oggettive evidenziate in Percorsi Patrimoniali (v. Convenzione di Faro); infatti l’Ecomuseo della Val Vestino è percorso da numerose piste di alto valore paesaggistico e storico che collegano le zone lacustri passando sulla sommità dei crinali, attraversando i tracciati teatro degli scontri     nella Grande Guerra, da cui si possono godere vedute mozzafiato.

I Percorsi evidenziati nell’ambito del progetto conducono a:

  • Osservatorio astronomico dove è possibile scrutare il cielo notturno al riparo da inquinamento atmosferico e luminoso;
  • Museo Botanico “Don Pietro Porta” dedicato al lavoro di ricerca dell’illustre botanico originario della Valvestino. La luce, la grafica ricercata, i filmati e le scenografie contribuiscono a rendere questo museo davvero coinvolgente;
  • Museo del Latte, ex caseificio turnario, recentemente allestito con strumenti specifici che mostrano la lavorazione e le trasformazioni tradizionali del latte mediante il recupero delle attrezzature originarie e la predisposizione di pannelli didattico- informativi;
  • Mulino ad acqua dove i valligiani macinavano granoturco, frumento e orzo. Recentemente recuperato, conserva intatte le caratteristiche tipologiche e le attrezzature;
  • Segheria Veneziana risale al 1913. Segava il legname per ricavarne tavole e travi;
  • Calchera, necessaria per produrre la calce viva cuocendo le pietre calcaree estratte dalle rocce del luogo;
  • Museo Etnografico offre la possibilità a chi osserva di ricostruire il passato del territorio grazie alla presenza di strumenti di lavoro agricolo, artigianale e caseario.

L’area vanta anche la presenza di alcuni borghi che hanno saputo mantenere nel tempo le proprie tradizioni soprattutto per quanto riguarda le produzioni tipiche. Abbiamo scelto questo particolare “attrattore” perché crediamo che una sua valorizzazione più ampia possa rilanciare l’economia del territorio in favore di coloro che qui abitano e lavorano.

Il progetto, quindi è partito da una specifica linea guida: dalla matrice paesaggistica legata alla storia del lavoro, realizzare una messa a sistema di tutto il patrimonio culturale presente.

OBIETTIVI STRATEGICI ALLA BASE DEL PROGETTO

Il progetto si è posto i seguenti obiettivi strategici:

  • Valorizzare il patrimonio immateriale che connota e identifica la Val Vestino, raccontando la storia della popolazione ancora presente legata al lavoro agricolo e di allevamento; 
  • Potenziare i valori dell’Ecomuseo incentivando la partecipazione attiva della popolazione, soprattutto dei giovani interessati nell’ambito degli istituti scolastici a percorrere i Percorsi Patrimoniali;
  • Riportare in vita e a conoscenza tutte le importanti espressioni immateriali del territorio per promuovere l’offerta culturale della Val Vestino;
  • Favorire una promozione integrata del territorio, puntando anche sulle tecnologie digitali (veicolazione contenuti su Web e sui Social)
  • Puntare su principi di sostenibilità delle iniziative nel tempo e sviluppo di un turismo legato alla mobilità sostenibile e al rispetto del territorio.

Il tutto attraverso la creazione di PERCORSI PATRIMONIALI con il coinvolgimento dei soggetti che vivono il territorio, portatori di conoscenze e tradizioni.

LA METODOLOGIA APPLICATA AL PROGETTO

Per realizzare questi obiettivi, nei mesi di lavoro, abbiamo operato in sinergia con tutti i partner coinvolti, secondo la seguente metodologia:

  • analisi puntuale del territorio, mediante incarichi a professionalità che hanno messo in evidenza alcune caratteristiche intrinseche utili alla produzione di materiali e contenuti di progetto;
  • coinvolgimento attivo delle persone che vivono, a vario titolo, sul territorio (abitanti, persone che vi lavorano, …), attraverso interviste ai conoscitori di tradizioni e storie locali (popolazione più anziana);
  • valorizzazione delle espressioni immateriali e successivo collegamento con beni materiali (ad esempio Musei) per esperienze da fruire sul territorio, con creazione di contenuti in grado di essere valorizzati nel progetto;
  • coinvolgimento di un Antropologo in grado di dare un taglio scientifico e strettamente connesso al territorio, alle diverse iniziative.

LE AZIONI REALIZZATE

L’Associazione ARTE LOMBARDIA APS ha coinvolto soggetti, soprattutto giovani, a cui la stessa associazione indirizza corsi di formazione nei vari settori della cultura e del digitale, che hanno prodotto materiale in modalità di “collaborazione”, e precisamente una serie di ricerche mirate sui vari aspetti del territorio a corredo delle interviste e hanno proceduto al montaggio e alla produzione di video-interviste in grado di descrivere i percorsi patrimoniali oggetto del progetto e della valorizzazione dei beni culturali immateriali della Valvestino.

Le attività hanno riguardato anche il contatto con altri giovani del territorio e con gli stakeholders locali, sfruttando internet e i social, al fine di creare interesse e coinvolgere attivamente i diversi target di progetto.

Sono state realizzate diverse “passeggiate” nel territorio da parte di una equipe formata dal coordinatore del progetto, Augusta Busico, dal botanico prof. Riccardo Guarino, dal giovane fotografo Davide Curatolo e dal giovane Danio Belloni per le riprese fotografiche e video, accompagnati da persone del luogo, per potere documentare le caratteristiche locali e dare  vita ai percorsi patrimoniali.

E’ stato attivato, da parte di ARTE LOMBARDIA APS, uno staff costituito dai soci competenti in materia che hanno lavorato per la ricerca di contenuti specialistici già elaborati e pubblicati, ma dispersi in vari siti web, per servirsene al fine di coordinarli e integrarli con i nuovi contenuti raccolti. In particolare:

    • Agronoma Maria Elena Massarini, giornalista, per le interviste e l’elaborazione dei contenuti              raccolti in qualità di direttore scientifico del Consorzio forestale terra fra i due laghi (partner del progetto) che ha prodotto il materiale anche fotografico per la realizzazione dei Percorsi Patrimoniali;
  • Stefania Zuccari, per predisposizione di materiali di comunicazione da veicolare per l’evento di lancio del progetto e da distribuire ai cittadini e agli istituti scolastici e alle agenzie turistiche e proloco per sensibilizzare la più larga partecipazione e per la realizzazione di documenti contenutistici legati ai percorsi patrimoniali, oltre all’ideazione grafica delle immagini e del contenuto del sito web ParcoGarda-Valvestino.net realizzato da Fabrizio Cavada Graphic Web Designer;
  • Anna Tavernini, già guida per i tour didattici del Parco che ha individuato le feste patronali dei Comuni e le fiere e gli eventi locali ricorrenti;
  • Leonardo Preitano, violoncellista per la ricerca e l’esecuzione di brani musicali come light motive per i percorsi patrimoniali e per i video;
  • Antropologo Annibale Sansa per tutti i contenuti strettamente connessi alle              caratteristiche immateriali locali;
  • L’Associazione di Promozione Sociale I.C.S. International Communication Society, socio fondatore di ARTE LOMBARDIA APS, ha organizzato e realizzato gli eventi di presentazione del progetto;
  • La Comunità Montana Parco Alto Garda Bresciano, socio fondatore di ARTE LOMBARDIA APS, nel cui territorio si è svolto il progetto ha dato l’assistenza necessaria e puntuale mettendo a disposizione il proprio personale. 

Sono state attivate le seguenti consulenze:

  • Roberto Madrigali, consulente, per studi climatici legati al territorio e alla sua    conformazione, al fine di comprendere le modalità di evoluzione dell’area e i cambiamenti climatici;
  • Mediasistemi srls di Sandro Casponi, consulenza per la stesura di un piano di comunicazione digitale  legato alla diffusione degli itinerari e dei percorsi patrimoniali;
  • Eur&ca srl, che già collabora per l’azione trasversale e che ha prestato consulenza per la ricerca degli attrattori on-line;
  • Associazione di Promozione Sociale L’Età Verde/The Green Age per la produzione di dépliant a contenuto di informazione e comunicazione sulla biodiversità e sulle caratteristiche botaniche del Valvestino, a corredo delle informazioni.

Si è ritenuto indispensabile acquistare un totem multimediale con caratteristiche tecnologiche avanzate da posizionare all’esterno dell’Infopoint del Valvestino in modo che turisti e interessati possano avere informazioni culturali e turistiche anche fuori orario di lavoro, e precisamente quando l’infopoint è chiuso.

Di volta in volta, verranno caricati i siti di interesse del Valvestino, ma anche di tutto il Parco Alto Garda Bresciano.

Il totem pubblicizzerà anche il sostegno economico della Regione Lombardia e enti collegati con il posizionamento dei loghi di rito, che sono stati valutati positivamente dall’Ufficio comunicazione della Regione Lombardia.

E’ stato ideato un palinsesto dedicato su Lombardia Tv (partner del progetto) con la programmazione di un format unico dedicato a Valvestino 4.0 costituito da una serie di “narrazioni” come storytelling e dalla diffusione dei Percorsi Patrimoniali.

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